Prima del tragico volo della Ford Fiesta, dal viadotto Montagnareale era precipitato un camion che trasportava scaffalature in metallo. L’autista del mezzo, Nicola Calitri, 35 anni, originario di Acerenza, in provincia di Potenza, è morto sul colpo. L’impatto con il terreno sottostante, dopo un volo di circa trenta metri, è stato fatale. L’uomo è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e, all’arrivo dei soccorsi, il medico non ha potuto far altro che costatarne il decesso.
Altre nove persone sono rimaste ferite, in modo lieve, nel maxitamponamento verificatosi sull’autostrada Messina – Palermo. Cinque sono state medicate al pronto soccorso dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti, mentre altre quattro sono state trasportate al nosocomio di Barcellona. Per tutti la prognosi è compresa tra venti e trenta giorni.
Confermata la causa del sinistro. A provocare la perdita di controllo dei mezzi è stata della sanza, lo scarto della lavorazione delle olive, persa da un autoarticolato che precedeva i mezzi coinvolti nell’incidente. A quanto si è appreso, l’autista del camion, un uomo originario di Petrosino in provincia di Trapani, non si sarebbe accorto di nulla, e ha proseguito il suo percorso sino a quando, avvertito da altri camionisti, si è fermato all’autogrill Tindari Sud. L’uomo era diretto a Gioia Tauro, in Calabria, dove doveva lasciare la sanza che aveva caricato a Villabate nel palermitano. Il mezzo è stato posto sottosequestro.
Sarebbe stata confermata anche la dinamica della tragica caduta della Ford Fiesta dal viadotto Montagnareale. Sia le forze dell’ordine, ma anche alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, hanno raccontato che l’autovettura sarebbe rimasta in bilico, per pochi lunghissimi istanti, sul ponte, prima di essere spinta giù da un altro mezzo rimasto coinvolto nel maxitamponamento dell’A20.
L’autostrada, tra gli svincoli di Brolo e Patti in direzione Palermo – Messina, è rimasta chiusa al transito veicolare per tutta la giornata di ieri per consentire le operazioni di rimozione dei detriti persi dalle auto nei numerosi scontri e per ripulire la carreggiata dal materiale oleoso perso dall’Iveco.
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