venerdì 16 novembre 2007

Incidente mortale sull'A20

Un morto, due feriti gravi e nove lievi. E’ questo il bilancio del tragico incidente verificatosi ieri sera, intorno alle 19,30, sull’A20, all’altezza del viadotto Montagnareale, nel territorio comunale di Patti. Un camion ed una Ford Fiesta, che viaggiavano in direzione Palermo – Messina, sono volati da un’altezza di circa trenta metri, finendo giù nell’alveo del torrente, mentre sull’autostrada circa una cinquantina di macchine (ma il bilancio non è ancora definitivo) sono rimaste coinvolte in un tamponamento a catena. A perdere la vita è stato l’autista del camion, Nicola Calitri, 35 anni, di Acerenza in provincia di Potenza. Gravi le persone che si trovavano a bordo della Ford. Si tratta di Ottavio Ania, 30 anni, di San Filippo del Mela e di Dilip Pizzi, 29 anni, originario di Calcutta in India, ma residente a Messina. L’autovettura, dopo aver sbandato, aveva concluso la sua corsa in bilico sul viadotto. E’ stato il tamponamento degli altri mezzi che sopraggiungevano a spingere giù la Ford Fiesta. Calitri è morto sul colpo e, dopo l’impatto col terreno sottostante, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo del camion che stava guidando. Subito gravi sono apparse ai soccorritori le condizioni degli occupanti dell’autovettura. Per estrarli dalle lamiere contorte si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento che hanno lavorato per circa un’ora prima di riuscire a tirare fuori i due feriti. Dopo i primi accertamenti presso il pronto soccorso dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti, Ania e Pizzi sono stati trasportati presso il Policlinico universitario di Messina dove sono stati ricoverati nei reparti di neurochirurgia e rianimazione. Sul posto sono giunti anche i carabinieri e la polizia di Patti oltre agli agenti della Polstrada. Sembra che a causare l’incidente sia stata della sanza, lo scarto della lavorazione delle olive, persa da un Iveco che precedeva i mezzi coinvolti nel sinistro. A quanto si è appreso, l’autista del camion, un uomo originario di Petrosino in provincia di Trapani, non si sarebbe accorto di nulla, e a proseguito il suo percorso. Successivamente avvisato da altri camionisti, si sarebbe fermato all’autogrill Tindari Sud dove, resosi conto che il suo mezzo aveva perso il materiale trasportato, ha avvisato lui stesso il 113. L’uomo era diretto a Gioia Tauro dove doveva lasciare la sanza che aveva caricato a Villabate.
La tragedia poteva avere un bilancio ben più grave. Sia perché il numero delle autovetture coinvolte nel tamponamento sull’A20 è elevato, sia perché il mezzo è precipitato al limite del muro che delimita l’alveo del torrente Montagnareale con la Via Giuseppe Di Vittorio, all’altezza del semaforo all’incrocio con la via Papa Giovanni XXIII, che al momento del sinistro era molto trafficata. Alcuni detriti sono finiti sulla carreggiata, ma fortunatamente non hanno colpito le autovetture ferme al semaforo. Lo scenario, invece, che si presentava sull’A20 era catastrofico. Diverse macchine hanno subito danni ingenti, alcune sono andate completamente distrutte. Ad un primo sguardo sembrava che potessero esserci delle vittime. Alla fine il bilancio è stato di soli nove feriti: A. M., 26 anni di Montagnareale(30 giorni di prognosi), A. S. 24 anni di Patti (20 giorni), S. C. M. 19 anni di Montagnareale (20 giorni), F. R. M., 30 anni (30 giorni), Y. H, 31 anni cinese residente ad Oliveri (20 giorni). Altri 4 persone, due cinesi e due residenti ad Oliveri sono stati medicati all’ospedale di Barcellona.
Il transito sull’autostrada Palermo – Messina è rimasto chiuso per tutta la notte per consentire le operazioni di bonifica.
Ancora una volta, purtroppo, l’A20 torna alla ribalta della cronaca per un incidente mortale che allunga la lista delle vittime che, nel tempo, hanno perso la vita in quella che ormai è tristemente nota come “autostrada della morte”.

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